Together Mansion. Un nome che non riesce a racchiudere tutte le sfaccettature che questa casa può contenere in sé. La prima casa Together.
Entriamo nel palazzo, una rampa di scale e ci ritroviamo sull’uscio dell’interno 8, lo zerbino con il logo di Together ci da prova che siamo nel posto giusto. Una girandola colorata sul grande portone d’ingresso. Abbiamo già la sensazione da quel piccolo fiore colorato che è un appartamento, ma anche molto di più. L’ingresso ci testimonia quanto questo posto sia vissuto e quanto qui dentro si possa lasciare un segno anche essendo semplicemente di passaggio. Girando l’angolo ci ritroviamo negli spazi comuni : un’ampia sala dove ciò che l’occhio coglie è l’alternanza perfetta del Black and White.
A partire dalla carta da parati che presenta motivi su questo chiaroscuro, fino al contrasto fra delle cornici nere che hanno sul loro sfondo la semplice parete bianca. Uno specchio dalla cornice barocca sembra sfuggire alle leggi della gravità e incombere, inclinato, dalla parete frontale, su chiunque passi sotto la sua superficie riflettente. Un divano in pelle e qualche poltrona. È facile immaginarsi in un freddo pomeriggio di inverno a sorseggiare del tea caldo e chiacchierare guardando il paesaggio dalla grande finestra centrale. Sulla destra un’inusuale libreria. Dei fili bloccati con dei semplici chiodi sulla parete formano una strana ragnatela sulla quale vi sono appoggiati i libri… grandi classici o, perché no? Anche le pagine di chi, proprio qui dentro, ha presentato la sua opera.
Alziamo gli occhi e un moderno chandelier di tubi scuri coglie la nostra attenzione. Il conflitto tra elementi diversi ci testimonia come tutto può accadere all’interno di queste quattro mura.
Il tavolo posto al centro della sala ci palesa, di nuovo, quanto questo posto sia incline al cambiamento e alla trasformazione. Delle semplici rotelle poste sulle gambe permettono rapidi spostamenti. La sala può prender forma in qualsiasi momento e può essere plasmata a seconda delle diverse esigenze. Ritrovarci al suo interno a seguire la proiezione di un film o seguire insieme a molti altri partecipanti un interessante workshop.
Dalla sala possiamo accedere alla cucina. Può sembrarci molto minimalista inizialmente, ma poi guardiamo meglio e scopriamo che la vita è passata anche di qui. Una grande lavagna dove chiunque, chi si è fermato per un attimo e chi, invece, è rimasto, ha potuto scrivere il suo pensiero all’insegna di un’unica parola centrale che spicca tua le altre: TOGETHER.
Alziamo gli occhi al soffitto per veder pendere una ruota di bicicletta, diventata funzionale per il luogo in cui è stata inserita. Vi ciondolano le padelle della cucina tenuta sospese da ganci metallici. Un oggetto di home design come questo ci fa pensare, ancora, a come questo posto può piegarsi e modellarsi come cera alle volontà di chi lo vive quotidianamente o di chi è giunto qui per caso o per un determinato motivo. Anche qui si crea e ci si confronta. Anche qui nascono le idee. Magari cucinando un’ apple pie.
Dalla cucina possiamo inserirci nel corridoio. Le camere sono numerose ed esso sembra quasi non finire mai. Le pareti bianche e disadorne … un semplice corridoio, può quindi diventare una galleria e ospitare opere di vario genere, proprio ricreando una classica esposizione museale.
Una semplice casa. Un bellissimo contenitore di quello che chiunque vuol far accadere. Le possibilità sono molteplici e il modo di realizzarle anche, la Mansion può crescere e ricrearsi ogni volta attraverso ogni tipo di evento e collaborazione.
Niente è sicuro, tranne il cambiamento, e la Mansion di Viale Glorioso, nella magica zona di Trastevere a Roma, ce lo dimostra giornalmente.