La città che cambia. Together e le realtà collaborative romane

Coordinamento delle Realtà Collaborative a Roma

Il 9 e 10 gennaio, alla due giorni organizzata del CrCr (Coordinamento delle Realtà Collaborative a Roma) dedicata al codesign, Together si è unita agli studenti, attivisti e professionisti dell’economia collaborativa della Capitale per dare il proprio contributo all’elettrizzante progetto di una città innovativa, una Roma all’insegna della condivisione e dell’inclusività.

L’idea sulla quale si è basato il meeting, e su cui svilupperanno le diverse iniziative proposte dalle realtà presenti è che, prescindendo dal quadro delle politiche europee e regionali, occorre attivarsi per creare un coordinamento ampio e autonomo di realtà collaborative su scala urbana. Un coordinamento che vada a moltiplicare spontaneamente le interazioni, innescando processi di consolidamento ed espansione del modello territoriale di sharing.

Coordinamento delle Realtà Collaborative a Roma 2

I progetti di networking e sharing sono soluzioni future per un presente che rischia di restare fermo nella scarsa distribuzione di capitale e mezzi. L’utilizzo collettivo e il contributo individuale sono le chiavi per strutturare progetti di successo che si diffondano e trovino l’approvazione di comunità ampie come quella romana.

La loro innovatività è propria delle neonate realtà che da qualche tempo hanno cominciato a popolare il Paese. Proprio questo genere di realtà, di cui Together fa parte in quanto cross-inspirational place, hanno lavorato per due giorni alla stesura di progetti con radici comuni, da fare incontrare in una singola rete composta di collettività più piccole.

Coordinamento delle Realtà Collaborative a Roma

La forza di Together è nell’accoglienza e nell’operosa numerosità che questo può generare: così come per le altre realtà che hanno animato lo spazio di Millepiani (nel quale si è animato il meeting), questo si traduce nel progetto di una cooperazione che produca innovazione e impatti sociali.

Una progettualità che mette a sistema le risorse del territorio per generare sviluppo locale e qualità della vita, tutele e modelli di organizzazione produttiva. In questa ottica i nodi della rete devono essere parte attiva di un progetto che migliori società e territori.

La rete è il corpo sociale del futuro, e le sue parole d’ordine sono cooperazione, libero accesso, economia circolare, sostenibilità ambientale. Finalmente si ha la sensazione di progettare qualcosa che vada al di là di un’idea utile o un business promettente.

Finalmente si ha la sensazione di progettare qualcosa che vada al di là della rete stessa, in quanto prefigura un’organizzazione sociale che solo ora comincia a prendere forma.

 

 

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