Daniele Pastore lavora a Roma con La Cooperativa Sociale “Le Mille e una notte”, dove si occupa di assistenza ai ragazzi disabili.
Ha deciso di organizzare a Together il sensorial cinefood, un “viaggio” nella storia nel cinema che indaga le tematiche della disabilità. Un percorso strutturato in diversi incontri ognuno dei quali è focalizzato sulla percezione individuale dei cinque sensi.
L’idea è quella di far scoprire una nuova prospettiva da cui guardare il mondo.
Contaminare i partecipanti con le emozioni che riesce a trasmettere e suscitare, chi è affetto da disabilità.
Mettersi in gioco per riflettere sulle capacità percettive individuali.
Mettere in discussione la propria visione della realtà e quotidianità.
I primi due incontri che hanno già avuto luogo, sono stati incentrati rispettivamente sulla vista e l’olfatto.
La prima proiezione è stata Rosso come il cielo, un film del 2005, diretto dal regista Cristiano Bortone.
Il film affronta il tema della cecità. Indaga le difficoltà e le modalità con cui i non vedenti affrontano la loro quotidianità. Dopo la proiezione sono state organizzate delle attività guidate, legate all’esperienza di “lettura al buio” attraverso una mini lezione sull’alfabeto Braille. Il tutto coronato da una degustazione, tassativamente al buio, dove i partecipanti sono stati chiamati a riconoscere gli ingredienti dell’aperitivo preparato per l’occasione.
Il secondo incontro è stato dedicato all’olfatto, con una serata rivolta alla scoperta di due disabilità come la tetraplegia e la tetraparesi spastica.
Il film proiettato è stato Quasi amici, una produzione del 2011 diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano.
Il naso ha una capacità sensoriale 10.000 volte superiore a quella del gusto. L’olfatto è il nostro senso meccanico/chimico più impegnato, motivo per cui è da tenere maggiormente in allenamento. Queste sono soltanto alcune delle ragioni per cui l’analisi olfattiva realizzata su diversi aromi, ha fatto emergere una percezione della realtà non troppo fedele.
Parlare dei problemi legati all’handicap non appare come un compito semplice. Tuttavia, le modalità di coinvolgimento e svolgimento degli incontri, la passione di chi ha scelto di impegnarsi nel volontariato, per estirpare quell’indifferenza così radicata nella concezione comune, ci dà la misura di come non sia una chimera svolgere egregiamente quest’impegno così delicato.
