Storie dall’Inspiration Day 2016

Lo scorso fine settimana Open House ha aperto al pubblico le porte di palazzi storici, di monumenti pubblici, di studi privati, ma anche di abitazioni. Together Mansion, la casa di tutti nel cuore di Trastevere ha realizzato per l’occasione l’evento più inspirational dell’anno.

Ci siamo, è una calda Domenica, è l’8 Maggio. In casa Together tutti sono in fermento: Ernesto ed Emanuele si accertano che le telecamere funzionano come previsto, Tiko e Violetta Rocks a breve andranno in onda in diretta streaming su YouTube e si preparano ad accogliere gli ospiti virtuali, gli artisti camminano nei corridoi della casa per essere certi che tutti i dipinti siano esposti nel giusto modo.

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La casa inizia a riempirsi di ospiti. Arrivano gli storyteller previsti dal programma, le persone si salutano e tutti sorridono, c’è chi porta una chitarra in spalla.
Si può cominciare.

La porta della casa rimane costantemente aperta e le persone entrano di continuo. La volontaria di Open House accoglie gli ospiti all’ingresso e ripete in loop, a chi ancora non conosce la casa, che cos’è Together.

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La living room della Mansion si trasforma per accogliere tutti gli ospiti e gli storyteller, due telecamere riprendono l’intero evento, e Veronica Vitale, la visual recorder, disegna in un unico e grande foglio le storie che vengono narrate.

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La prima a raccontare sé stessa è Filomena Pucci che parla di com’è nata l’ispirazione per il suo libro Appassionate. L’opera narra di donne che hanno scelto di seguire la propria ambizione e il proprio ardore, donne che lottano per quello che vogliono e che non si arrendono facilmente. Lei parla con grande passione, la stessa che riempie gli occhi di chi l’ascolta. Il racconto termina con un sentito applauso. È stato un successo e le copie del suo libro rosa shocking sono richiestissime.

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Gli ospiti continuano ad aumentare, i posti a sedere sono terminati ormai da un bel pezzo e la stanza si fa calda. Prima di passare al prossimo storyteller la musica intrattiene gli invitati. Martina ha una voce celestiale che Joshua accompagna pizzicando le corde della sua chitarra. Tutti rimangono incantati da quelle note e dall’alchimia del duetto.

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Il turno ora è del giovanissimo Damiano Capiato che racconta la sua spericolata impresa chiamata Mongol Rally, la più grande avventura del mondo. Si tratta di un rally non competitivo ed a scopo di beneficenza. I partecipanti partono da alcuni punti distribuiti in varie nazioni europee fino a raggiungere il traguardo: la Mongolia. Damiano mostra i video della sua avventura: quattro amici a bordo di una macchina di bassa cilindrata (dotata inoltre di una gigantesca scarpa sul tettino) che li ha accompagnati, sempre o quasi, in quel viaggio a dir poco pazzesco. La stanza è piena di persone prese dal racconto. Altre teste sbucano dalle due porte d’entrata della living room tutte intente ad ascoltare la storia di Damiano e a guardare i suoi video. Complimenti e domande non tardano ad arrivare al termine del suo speech.

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Ristabilito l’ordine e il silenzio in sala gli attori Michela Hickox e Luca Filippi interpretano una scena dello spettacolo Due fratelli. Tragedia da camera in 53 giorni, la rappresentazione ironico-drammatica che sta nascendo nell’ambito del Together Theatre e di cui vi stiamo raccontando la gestazione. Gli attori sono chiaramente calati nelle rispettive parti e l’attenzione di tutti è completamente rivolta su di loro. Gli spettatori sono totalmente coinvolti nell’interpretazione e i due attori vengono omaggiati con un fragoroso applauso.

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E’ il momento ora del tanto acclamato Marco Frascarolo, il noto lighting designer pronto a raccontare qualcosa di illuminante. Il suo racconto, dettagliato e formativo, ha attraversato vari ambiti, dalla pittura all’architettura passando per il cinema e il teatro, il fil rouge che unisce tutto è la luce. Gli ospiti sono presi dalle sue parole e dalla sua professionalità, molti ragazzi, che sono o sono stati suoi allievi all’università, accorrono per ascoltarlo. Marco sa perfettamente come conquistare un pubblico e le orecchie di tutti sono tese ad ascoltare la storia della sua lunga esperienza professionale.

Segue un momento quasi solenne: una lettera che Joshua legge a sorpresa a Martina. Mentre le foto dei due musicisti scorrono sulla parete lui parla della storia della loro amicizia e della  passione che li unisce: la musica. Il pubblico è scosso dall’emozione, c’è chi piange in sala. La lettera si conclude con un lungo ed emozionante abbraccio. Dopo essersi ripresi un po’ dalla commozione intonano un altro dei loro successi musicali.

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Gli storyteller in programma sono tre ma in molti hanno compreso e accolto l’intento dell’Inspiration Day: farsi avanti e condividere la propria passione al fine di ispirare gli altri. E’ il caso di Diego Galli che, partendo dalla difficile situazione della città di Roma e dagli archetipi del “viaggio dell’eroe” di Tor Bella Monaca, quartiere capitolino noto principalmente per malavita e degrado sociale, ha raccontato come attraverso il Community Organizing sia possibile acquisire alcuni dei poteri necessari per migliorare Roma e le sue comunità. Si può riuscire in questo pur non essendo dei supereroi. La sue parole hanno catturato ognuna delle persone presenti in quel momento, non solo per il modo coinvolgente di raccontare, ma anche perché i presenti, romani e non, si rivelano sensibili al tema. Ognuno desidera per la Città Eterna una realtà migliore per questo il pubblico ringrazia Diego che con il suo lavoro fornisce uno strumento utile alla riqualificazione degli spazi urbani: il potere della relazione.

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Veronica e Arianna si inseriscono nella scaletta con il racconto del loro viaggio in Sud America, affrontato alternando percorsi a piedi e tratte in autobus. Realizzare un documentario su queste zone della terra tanto diverse dalla nostra è stato l’obiettivo della loro avventura. Le due ragazze hanno tenuto a sottolineare che di un viaggio va apprezzata non solo la partenza, ma soprattutto il ritorno, perché “Roma non fa schifo”. Si legge la soddisfazione negli occhi delle due e il pubblico, aperto e attento, si perde nelle parole delle ragazze quasi come stesse vivendo quel viaggio con la testa e con l’anima.

Indigenio

Ivan, arrivato in casa per pura casualità nel tardo pomeriggio è totalmente rimasto affascinato dall’ambiente e dall’aria che si respira in Together. Ha subito capito che si trova nel posto giusto: un’ottima occasione per la prima presentazione del suo progetto Indigènio, la sharing economy per l’organizzazione dei viaggi. Sono gli indigeni a programmare gli itinerari dei viaggiatori, un’idea che ha coinvolto il pubblico, il quale si è dimostrato molto partecipativo, offrendo consigli e spunti di riflessione allo startupper.

Personalità diverse, curriculum diversi, età altrettanto differenti si sono incontrate e hanno partecipato ad un’evento a dir poco inspirante. Tutti abbiamo lasciato la casa sapendo di aver conosciuto una gran quantità di persone interessanti. Tutti abbiamo ora la consapevolezza che l’inspirazione fa nascere nuove idee e che queste si fanno più forti e complete grazie alla partecipazione di ognuno. 

Grazie ai 575 sorrisi che hanno attraversato il Mansion e il Garden nel corso del week end passato, vi ringraziamo per tutto quello che è successo nell’attesa del prossimo evento. 

Oggi noi siamo più ispirati che mai, pronti a dar vita a cose nuove e belle.

In basso la registrazione dell’evento trasmesso in streaming.

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